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Come tutte le letterature nazionali di grande tradizione, anche quella italiana, che tanto ha contato nella storia e nella formazione del Paese, è di fronte a sfide epocali: interne ed esterne. Da un lato la crisi della trasmissibilità generazionale dell'esperienza letteraria e culturale, il venir meno del canone, l'indebolimento dello Stato-nazione, la sua ricerca d'identità. Dall'altro lato, la sfida della cosiddetta globalizzazione con la dispersione nebulizzata del letterario nei media tecnologici e con l'omologazione dei prodotti culturali. Il libro offre un contributo alla discussione in corso partendo da un'analisi delle più recenti proposte critiche, da una revisione della ragione spaziale dominante e da un avvicinamento agli studi antropologici (Augé, Clifford). In mezzo sta la figura di Michail Bachtin e il suo concetto di cronotopo, con cui qui si tenta qui di trovare una mediazione tra il labirinto della testualità, le varie catalogazioni sistemiche e la realtà della vita, tra eros, nascita, morte, lavoro, viaggio, cibo, oralità/scrittura, socialità.